sabato 30 luglio 2016

ammalati a fine luglio

Figlio grande ammalato a fine luglio. Credevo fosse eritema solare invece è una malattia esantematica di prima scelta ( una di quelle numerate). Visto che il figlio ha finito le idee su cosa poter fare rinchiuso e io ho ( da molto) finito la pazienza, ci diamo agli esperimenti casarecci di pittura con quello che capita. Son esperienze da farsi in grande segretezza perchè salta sempre fuori qualcuno che esclama " ti si sta bruciando il ragù " o robe del genere.
Quindi: abbiamo esplorato la cucina ( per ora ci siamo limitati a pitture enogastronomiche) e abbiamo prelevato tutto ciò che potenzialmente colora: orzo, caffè, vino, balsamico, the, spezie varie ( piccanti direi di no ), e tutto ciò che avanza e che puo' pitturare dignitosamente.
Poi abbiamo allestito la tavola con una bella cerata e tutto l'occorrente.





I risultati dipendono dall'impegno del figlio e dalla vostra capacità di gestire gli imprevisti e di sostenerli psicologicamente (schizzamenti sul soffitto da action painting col caffè non sono una eventualità rara). Per il resto ci si diverte, si lavora in e con più sensi, si impara a inventare soluzioni differenti e alterative. Se provate a farlo a scuola otterrete un grande successo. Specialmente utilizzando le spezie come colori profumati. In genere faccio mettere in un bicchiere da caffè un cucchiaino di colla vinilica a due di spezie ( se volete una colla naturale va sempre bene la cara farina) Poi ci verso un goccino d'acqua minimo in modo da creare un amalgama pastoso tipo tempera. Aspettatevi che la scia odorosa arrivi fino al parcheggio. 

Nb: spezie e "colori della cucina" più interessanti e reperibili facilmente: curcuma, curry, cannella, carcadè (che fa un bel fucsia che asciugandosi vira al viola), tisana ai frutti di bosco, caffè... Se cominciate con questi esperimenti vi ritroverete a frugare nei supermercati più remoti  e nei negozietti etnici per trovare i vostri colori. Ricordo con nostalgia una polvere di alghe, comprata in un mercatino, che mi regalò un magnifico verde/blu anni fa. Ricordo anche un barattolo di peperone "dolce" dall'esotico rosso pompeiano che utilizzai a piene mani per pitturare un grande foglio. Bruciava gli occhi come il fuoco dell'inferno. La fatica più grande fu cercare di non dare a vedere la mia sofferenza ai bambini e alle maestre presenti visto che piangevo come un rubinetto.  Da allora provo sempre in un angolino le mie mescolanza odorose prima di cimentarmi in esibizioni pubbliche.

Libri utili : " Fare i colori coi bambini" Ed. Terre di Mezzo. Sempre molto interessante per approfondire aspetti culturali e simbolici, per trarre spunti per possibili esplorazioni, per apprendere  tecniche di fabbricazione artigianale di colori e molto altro è "Conoscere e usare i colori coi bambini "Ed. Sonda. Leggetelo!


venerdì 22 luglio 2016

annusamenti di profumi e puzze

Stamattina prima dell'alba sono andata a raccogliere erbe aromatiche nell'orto per farle annusare ai bimbi. Mi sono fatta un cestino pieno di lavanda, rosmarino, basilico, mentuccia, elicriso, melissa e salvia. Sembravo una pastorella del settecento se non fosse che non avevo il bastone infiocchettato. Forse ero più simile a una rifornitrice di erbette per un ristorante visto la mia cera smagliante da reduce di sudata indicibile. Comunque. Il cestino odoroso l'avevo preparato e mi mancava da caricare la "cara" argilla .
La "cara" argilla la impacchettano in soavi panetti da 25 kg l'uno , di solito inguainati in cellophane aderente. L'effetto è dirompente. Enormi mortadelle di creta viscide come un bagnante bisunto di olio solare da mettere nel baule. Io spero nessuno mi abbia visto nell'atto osceno del sollevamento dell'argilla. Un lottatore di Sumo mi sopravanzava in grazie e femminilità mentre cercavo di trattenere con le ginocchia i pani. Ho immediatamente rotto i pantaloni visto che mi sono incastrata nella portiera. Poi è stato affascinante anche l'effetto boomerang di uno dei pacchi di creta che, piombando su una cassetta, ha sparato in aria un bicchierino pieno di lenticchie. Caricato il baule di aromi, terra, spezie ho provveduto a conficcare nello spazio restante anche me stessa. A scuola ho scaricato e caricato tutta la mercanzia in ascensore lasciandomi alle spalle una scia al curry di tutto rispetto.
I bambini si sono gustati gli odori e le puzze ( si perchè avevo anche un discreto carico di cipolla, aglio e altre amenità) e poi hanno preparato alberi dei profumi con l'argilla e il mio raccolto. Il loro entusiasmo mi ha ripagato di ogni fatica, come al solito e, come al solito, mi sono trovata lì ad ammirare come i più piccoli abbiano pensieri ricchi e divergenti. "Le mie mani profumano di temporale" non è una risposta che ti aspetti. Non ti aspetti neanche che nel bosco ci sia "il nascondiglio di una navicella spaziale che ha preso fuoco...quindi io l' albero non lo faccio perchè è bruciato " E non è che va riletto come un segno di traumi pregressi o problemi irrisolti. Qui si tratta di meravigliosa furbizia di prima scelta.





Comunque: se vi venisse in mente di lavorare con le spezie e le erbe aromatiche più l'argilla , ricordatevi che:
-i bambini ameranno soprattutto andare a procurarsi i profumi quindi sguinzagliateli a "caccia" di odori e/o allestite un bel mercatino odoroso
-Non ne avranno mai abbastanza. Quintali di foglioline secche di origano vi aromatizzeranno la stanza per qualche mese
- non cercate di incanalarli nelle vostre strade o di farli stare nei vostri schemi perchè li infrangeranno con mirabile maestria.Se siete saggi godetevi il momento e imparate ad ascoltare, osservare e tacere.

-Ultima cosa: se proponete un'attività di questo tipo in uno spazio all'interno, allestite con cura ( cellophane sui tavoli, tavolette una per bimbo, materiali alla loro altezza sistemati con cura e con una certa estetica onde evitare l'effetto discarica...)  I bambini dovranno poter scegliere e prendere da soli i materiali senza causare slavine di sementi di notevoli proporzioni. 

- Buon lavoro.

ps. libri gustosi per spunti:



lunedì 18 luglio 2016

Un labirinto colorato con tante porticine

Oggi i bambini della scuola dell'infanzia mi hanno portato a vedere il loro Universo. C'era qualche stella ma soprattutto c'erano colori e miriadi di impronte di famigliole di alieni. Alieni bebè spinti in carrozzine fluo lasciavano tracce arcobaleno fra le stelle. Tori alati volteggiavano leggiadri fra innumerevoli lune e cuori fosforescenti. Astronavi tonde come uova facevano giri di giostra fra Nettuni e Saturni a decine. Era tutto un tripudio di sfumature e di luci allegre. E proprio in alto, in alto c'erano moltissimi palloncini saliti oltre le nuvole, oltre il sole che "anche se c'è caldo non scoppiano"
"L'universo ha un labirinto di colori. Per entrare nel labirinto ci sono tantissime porticine". In un momento cosi' buio dove il cielo sembra aver chiuso le porte agli uomini e la terra brucia di rabbia, i bambini ricostruiscono le strade per l'infinito e lo fanno con tutta la gioia che possono e con tutta l'ardore, lo stupore e l'entusiasmo di cui sono capaci. Da imparare ce n'è a volontà.





N.B: Un libro meraviglioso che parla del cielo è "Cielo bambino" di Alessandro Riccioni e Alicia Baladan ( d'altra parte i "Topipittori" riservano sempre tesori belli). Se ne parla qui, nel loro blog http://topipittori.blogspot.it/2010/11/cielo-bambino.html


martedì 12 luglio 2016

attivatore dell'emisfero destro

Questo libro è un vero e proprio attivatore dell'emisfero destro come, del resto tutta quanta l'opera di Kery Smith. Ogni pagina, ogni immagine sollecita un pensiero, un collegamento, un'ipotesi, un'idea.
Penso serva più a noi adulti che ai bambini, per concimare un po' il nostro povero cervello inaridito.
Se volete vedere cosa combina di bello l'autrice fate un giro sul suo sito.www.kerismith.com.


domenica 10 luglio 2016

esperimenti con la luce e un vasetto dell'omogeneizzato

Di solito i vasetti degli omogeneizzati vengono tenuti per metterci dentro delle candeline o per trasformali in altri ninnoli "ciapa polvra" ( cattura polvere in dialetto Reggiano) 
Ecco come si possono usare i vasetti vuoti degli omogeneizzati in un modo alternativo. 
Si possono utilizzare per fare esperimenti meravigliosi con la luce ( io uso torce piccole a led) e i colori. I bambini colorano con gli indelebili ( che non sono gli Uniposca!) i vasetti e si creano dei riflessi affascinanti! Se ci aggiungete la musica c'è da commuoversi .


Man mano che trovo spunti interessanti li aggiungo qui... Lo so che non dovrebbe funzionare così , che bisognerebbe essere puntuali e completi da subito, ma anche a me questo blog serve. Mi serve per ricordare, riordinare i pensieri, mettere in fila le idee sparse, accalappiare quelle in fuga, trattenere immagini ( si potrà?). Cosi' mi vengono in mente altre prove dei bambini molto interessanti... Arcobaleni che si specchiano sul tavolo ( e qui non avevano nemmeno le torce)
Tatuaggi che più impermanenti non si può...  Da queste idee sono nate "Fabbriche di ombre colorate" realizzate utilizzando preziosi porta uova e scatole di plastica colorate con gli indelebili e poi appese ovunque potessero incontrare un raggio di sole. Tenete tutto! L'ho già detto? Lo ripeto

sabato 9 luglio 2016

una cacca a forma di lupo





Ho preso l'abitudine di fotografare le forme di oggetti naturali che mi sembrano interessanti...Poi si possono stampare e fare trasformare dai bambini in modo che assumano un senso. Questo si può anche fare strappando la carta in forme casuali e facendole elaborare dai bambini. Chiaro che l'idea non è mia ma di Bruno Munari e anche di altri prima di lui. E per questo li ringrazio. Questa attività, cosi' semplice, resta da molti anni una delle preferite dai bambini (ed essendo appunto cosi' semplice e poco dispendiosa, la si può proporre ovunque, anche dove scarseggiano i materiali....).
Un libro interessante da questo punto di vista è "Miramuri" di Alessandro Tappari e Alessandro Sanna . Se ne parla diffusamente qui:http://www.milkbook.it/miramuri-massimiliano-tappari-alessandro-sanna/
 Ps. D'ora in avanti quando andate in giro fotografate sassi, nubi, muschi, buchi, cortecce eccetera...con forme strane. Oppure fate fotografare ai bambini che, come al solito, vi umilieranno trovando molte più forme di voi. Ricordo un bambino che riconobbe un lupo magnifico in una cacca di piccione sul mio parabrezza. Era un lupo bellissimo e , indubbiamente, perfetto. Feci molta fatica a lavare via quella cacca.
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